No, non si tratta di un’improbabile pizza, ma della Luna più interna tra quelle medicee del gigante Giove, qui immortalato dalla sonda Galileo della NASA.
Stiamo parlando di Io, un mondo di circa 3600 km di diametro, scoperto da Galileo Galilei nel 1610; un piccolo pianeta geologicamente attivo, con oltre 300 vulcani che eruttano continuamente lava, modellando e modificando la sua superficie.
Questa forte attività geologica è dovuta alle enormi forze mareali provocate dall’attrazione gravitazionale di Giove, il quale causando un forte attrito all’interno del pianeta, lo riscalda, producendone gli effetti che possiamo ammirare sulla sua superficie. Proprio quest’ultima è composta in gran parte da vaste zone pianeggianti ricoperte di zolfo e anidride solforosa congelata. Non mancano anche montagne, in molti casi anche più alte dell’Everest sulla Terra, e le più recenti indagini ne hanno contate oltre 100.
Il vulcanesimo su Io è dunque il principale responsabile delle sue caratteristiche fisiche e superficiali; sono state proprio le colate laviche a dipingere il suo aspetto, colorandolo di varie tonalità: dal giallo al rosso, dal bianco al nero, fino al verde, in gran parte dovuti ai diversi allotropi e composti di zolfo.
La sottile atmosfera di questo mondo è principalmente composta da diossido di zolfo. Un pianeta sicuramente inospitale per noi Terrestri, ma davvero affascinante e molto interessante da studiare, per scoprirne sempre più i suoi molteplici segreti.
Credit: NASA, Galileo.