Ecco cosa stiamo imparando osservando il nucleo galattico attivo, un buco nero supermassiccio, di una delle galassie componenti il Quintetto di Stephan con lo strumento #NIRSpec del nuovo Telescopio Spaziale.
- Le unità di campo integrale (IFU) dello strumento, una combinazione di una fotocamera e uno spettrografo, permettono di perforare le polveri che altrimenti ne impedirebbero la visione e di misurare l’emissione luminosa dai getti di gas caldo vicino al buco nero attivo.
- Lo strumento ha visto e studiato il gas vicino al buco nero supermassiccio in lunghezze d’onda mai rilevate prima, ed è stato in grado di determinarne la composizione.
- Alcune delle principali linee di emissione viste da NIRSpec sono mostrate nell’immagine qui sotto e rappresentano diverse componenti del gas. L’idrogeno atomico, in blu e giallo, consente agli scienziati di scoprire la struttura del getto. Gli ioni di ferro, in verde, tracciano i luoghi in cui si trova il gas caldo. L’idrogeno molecolare, in rosso, traccia sia il gas in uscita che il serbatoio di carburante che alimenta il buco nero.
- Utilizzando NIRSpec, gli scienziati hanno ottenuto informazioni senza precedenti sul buco nero e sui suoi getti di materia. Lo studio di queste galassie relativamente vicine aiuta gli scienziati a comprendere meglio l’evoluzione delle galassie nell’universo molto più lontano.
NIRSpec è stato costruito per l’ESA, l’Agenzia spaziale europea da un consorzio di società europee guidato da Airbus Defence and Space (ADS) con il Goddard Space Flight Center della NASA che ha fornito i suoi sottosistemi di rilevamento e micro-otturatore.
Questo è solo un esempio di quello che è possibile fare e studiare con le potenzialità offerte dal nuovo Telescopio Spaziale James Webb. Ne abbiamo appena scalfito le possibilità: ci attendono mesi ed anni veramente incredibili. 😍
Credits: NASA – National Aeronautics and Space Administration ESA – European Space Agency Canadian, Space Agency e STScI