M4, M13, M15, a volte non c’è molto che si possa raccontare sul nome di un oggetto astronomico, ma una cosa è certa: se inizia con la lettera M, sicuramente non sarà una cometa. Infatti, nel 1774 l’astronomo Francese Charles Messier, pubblicò un catalogo di non comete, per aiutare i cacciatori come lui, di questa tipologia di astri.
Circa un quarto dei 110 oggetti compresi nel catalogo Messier, sono ammassi globulari: un agglomerato di stelle, in alcuni casi fino persino ad un milione, racchiusi in uno spazio cosmico relativamente piccolo.
In questa immagine, da me scattata alcuni anni fa, possiamo ammirare l’ammasso globulare M13, uno dei più grandi presenti nella nostra Via Lattea, e sicuramente il più imponente da poter ammirare nei nostri cieli, nell’emisfero nord. Esso si trova nella costellazione di Ercole, ad una distanza dalla Terra di circa 25.000 anni luce. Pensate che se vi fosse un pianeta abitato attorno ad una di quelle stelle, la sua popolazione non conoscerebbe il significato della parola notte, in quanto i tantissimi astri vicini, renderebbero il cielo sempre chiaro, in un eterno giorno.
Gli ammassi globulari sono oggetti antichissimi: l’età stimata di M13 è di circa 13 miliardi di anni, vecchio quasi quanto la formazione dell’universo stesso; questa categoria di oggetti, si trova al di fuori del piano galattico, ruotando attorno ad essa e ne sono stati scovati attorno a tantissime altre galassie.
L’ammasso globulare di Ercole è facilmente osservabile anche con telescopi amatoriali, e lo spettacolo, posso assicurarvelo, è assolutamente garantito! 🙂
Credit: Andrea Curzi