Questa spettacolare immagine del Telescopio Spaziale Hubble, ci mostra l’ammasso di galassie PLCK G004. 5-19.5. Questo agglomerato è stato scoperto dal satellite ESA Planck attraverso l’effetto Sunyaev-Zel’dovich, e cioè osservando la distorsione della radiazione cosmica di fondo a microonde nella direzione dell’ammasso galattico, causata da elettroni ad alta energia nel gas dell’ammasso stesso.
La grande galassia al centro è la più luminosa dell’ammasso, e sopra di essa è visibile un sottile arco causato da una lente gravitazionale. Questa distorsione è provocata dalle forze gravitazionali dell’ammasso, che piegano il percorso della luce dalle stelle e dalle galassie dietro di esso, in modo simile a come una lente di vetro fa con la luce stessa, scindendola nei colori dello spettro.
Molte stelle sono visibili davanti all’ammasso, ma a parte queste ultime, tutti gli altri oggetti presenti sono galassie lontane. Gli spettri della loro luce appaiono spostati verso il rosso, e ciò a causa dell’espansione dello spazio.
Misurando la quantità di spostamento verso il rosso, siamo in grado di calcolare la distanza che ha percorso quella luce per giungere fino a noi: oltre 5 miliardi di anni. La luce delle galassie sullo sfondo invece arriva da ancora più lontano, rendendo questa immagine una finestra estremamente antica, sulle meraviglie e sui misteri dell’universo.
E il naufragar ci è dolce in questo mare, non lo pensate anche voi?
Credit: ESA / Hubble & NASA
è un mare dove la ragione si perde…dove siamo? cosa siamo? perchè?
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Veramente! Siamo nulla in tutto questo. Ed un battito di ciglia nella storia dell’universo!
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