UNA DELICATA ROSA CELESTE RIPRESA DAL TELESCOPIO SPITZER

Queste giovani stelle luminose si trovano in una nebulosità a forma di bocciolo (e di rosa) nota come NGC 7129. Il gruppo stellare e la sua nebulosa associata sono poste ad una distanza di circa 3300 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Cefeo. Un recente censimento dell’ammasso, ha rivelato la presenza di ben 130 giovani astri.
Questi ultimi si sono formati da una massiccia nube di gas e polvere, così densa da poter teoricamente dar vita ad altre mille stelle come il nostro Sole.
La maggior parte delle stelle nella nostra galassia si pensa che si siano formate in tali ammassi.

L’immagine del Telescopio Spaziale Spitzer è stata ottenuta con una telecamera ad infrarossi, sensibile a tali lunghezze d’onda, le quali sono circa dieci volte più lunghe di quelle della luce visibile.
L’immagine copre una regione che è circa un quarto della dimensione della luna piena.

Come in ogni scuola materna degna di questo nome, anche in NGC 7129 regna il caos. All’interno del breve periodo astronomico di un milione di anni, le stelle sono riuscite a soffiare via una bolla grande e irregolare della nube molecolare, che una volta le avvolgeva come un bozzolo.
La tonalità rosea è prodotta dai granelli di polvere brillanti della superficie della bolla che vengono riscaldati dalla luce intensa delle giovani stelle.

Dopo aver assorbito i fotoni della luce ultravioletta e di quella visibile prodotti dalle stelle, i granelli di polvere circostanti vengono riscaldati, riemettendo l’energia alle lunghezze d’onda dell’infrarosso più lunghe osservate da Spitzer. I colori rossastri identificano la distribuzione di materiale molecolare che si pensa sia ricco di idrocarburi.

La nube molecolare fredda al di fuori della bolla è per lo più invisibile in queste immagini. Tuttavia, tre stelle molto giovani vicino al centro della ripresa inviano getti di gas supersonico nella nube. L’impatto di questi getti riscalda le molecole di monossido di carbonio della nube stessa, producendo l’intricata nebulosità verde che forma il gambo del bocciolo della rosa.

Non tutte le stelle però si sono formate in gruppi; Lontano dalla nebulosa principale e dal suo giovane ammasso, si trovano due nebulose più piccole, a sinistra e in basso del “bocciolo di rosa” centrale, ciascuna contenente un vivaio stellare con solo alcune giovani stelle.

Gli astronomi ritengono che il nostro Sole possa essersi formato miliardi di anni fa in un ammasso simile a quello di NGC 7129. Una volta che la radiazione proveniente dalle nuove stelle a grappolo distrugge il materiale placentare circostante, le stelle iniziano lentamente ad allontanarsi e a separarsi.

Credits: Nasa, Spitzer.

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